sabato 23 gennaio 2016

Il Nefilim: metafisica di un'aberrazione economica




C'erano sulla terra i giganti a quei tempi, 
                gli eroi dell'antichità, uomini famosi
                                                                                                                                                                       Genesi 6:1-8 


Dall’interno dell’automobile il manager osserva il mondo esterno come i prigionieri fissano la parete nel mito della caverna: sui finestrini scorrono delle proiezioni, vicine ma distanti, incomprensibili nel loro brulicare incessante. Egli è l’Unico che scruta da una posizione sopraelevata, in un certo senso privilegiata: qualcosa cattura la sua attenzione ma è un istante fugace, c’è altro cui pensare, molte cose devono essere fatte, troppi avversari emergono all’orizzonte; è il tempo della mobilitazione totale, della guerra sporca, il tempo dei giganti nefilim, gli uomini noti a tutti. 
   «Venga il regno dell’ascesi intramondana, restituisca al ventre della terra le formiche che la intasano con la loro mediocrità; che restino solo i giganti, poiché gli dei sono già caduti» 

sabato 9 gennaio 2016

Consoci te stesso: tattiche di evasione


A charmed life is so rare that for every one such life there are millions of wretched lives. Some know that their baby will be among the unfortunate. Nobody knows, however, that their baby will be one of the allegedly lucky few. Great suffering could await any person that is brought into existence. Even the most privileged people could give birth to a child that will suffer unbearably, be raped, assaulted, or be murdered brutally. The optimist surely bears the burden of justifying this procreational Russian roulette

David Benatar, Better never to have been




Peter Wessel Zapffe
Con The Last Messiah il filosofo norvegese Peter Wessel Zapffe (1889-1990) segna un punto di svolta  per tutto il pessimismo filosofico: in questa sua interessante opera breve viene messa a punto una sintesi di tutto il pensiero pessimista, ne vengono sciolti alcuni nodi mentre altri sono portati al pettine. Tanto i passaggi quanto le conclusioni messe a punto da Zapffe colpiscono per l'estrema radicalità: pur essendo uno dei fondatori di quella che chiamiamo "ecosofia" Zapffe individua nella natura una componente dominante di tipo tragico, un orrore naturale onnipervasivo che si manifesta nella sofferenza e nella morte  di tutto ciò che vive. 
  All'interno della macelleria naturale l'uomo interpreta per Zapffe la parte del protagonista o meglio dell'apparente protagonista, per Zapffe infatti la coscienza umana, definita "ipertrofica", non sarebbe altro che un prodotto dell'evoluzione, un prodotto che mentre favoriva l'espansione della nostra specie contribuiva a renderci sempre più lucidi e consapevoli della carneficina che ci circonda (e di cui facciamo parte) e della sofferenza che consegue all'esistenza.
  Secondo Zapffe l'essere umano, nel corso della sua storia evolutiva, ha sviluppato e messo in pratica una raffinata strategia di evasione dal reale composta da quattro momenti; questo breve scritto tratta proprio di questi quattro momenti e delle relative conclusioni, ovvero di ciò che le "tattiche di evasione" tentano ingenuamente di nascondere alla coscienza.